Vi raccontiamo una selezione di luoghi raggiungibili con escursioni adatte a tutti o con passeggiate di trekking urbano. Ecco le tre chicche umbre da visitare questa estate nel cuore verde d’Italia.
Il Pozzo di San Patrizio
Vero capolavoro dell’ingegneria del Rinascimento, è stato costruito nel XVI secolo per dotare la città di Orvieto di un sistema di approvvigionamento dell’acqua in caso di assedio o di calamità, ed ha ospitato il Papa Clemente VII in fuga dal Sacco di Roma del 1527.
Costruito nel tufo, con una profondità di circa 60 metri, il Pozzo di San Patrizio ha due scale a chiocciola sovrapposte ispirate alla scala del Belvedere in Vaticano e strutturate in un sistema elicoidale di scalini che fanno in modo che chi sale e chi scende non si incontri lungo il percorso delle rampe. Come dice il nome, il Pozzo è collegato alla leggenda di San Patrizio, custode di una grotta senza fondo che permetteva di raggiungere le porte del Purgatorio. Inizialmente chiamato “Pozzo della Rocca”, fu coniata in suo onore una moneta dal celebre artista Benvenuto Cellini, come tributo all’ingegneria umana. Il Pozzo di San Patrizio ospiterà una serata della kermesse Visioni in musica, uno di tanti eventi a tema musicale che animeranno l’estate umbra.
Narni sotterranea
Gli amanti delle avventure non possono perdere un giro a Narni sotterranea, nella provincia di Terni, piccolo e affascinante borgo dell’Umbria, passeggiando attraverso tre ambienti sotto l’attuale abitato. La Chiesa di Santa Maria della Rupe risalente al XIII secolo sorge sotto il complesso conventuale di San Domenico, ha sale affrescate da artisti umbri del Medioevo e una pavimentazione in vetro che mostra i resti archeologici con le antiche fondazioni.
Ancora una volta l’acqua gioca un ruolo importante: anche qui è possibile ammirare antiche opere di ingegneria idraulica come la cisterna di epoca romana che era probabilmente parte di una domus. Si passa infine attraverso la cosiddetta “Sala dei Tormenti”, attribuita ai secoli bui dell’Inquisizione, adiacente a una misteriosa cella di detenzione dei prigionieri.
La Grotta di Sant’Agnese di Monte Cucco
Non lontano dall’affascinante città medievale di Gubbio, oltre alla famosa Grotta di Monte Cucco, con i suoi 30 chilometri di gallerie e 800 metri di percorso in profondità, a partire da un breve percorso escursionistico nel Parco Regionale del Monte Cucco, sorge la meno nota Grotta di Sant’Agnese.
Ad oltre 1000 metri di altitudine, questo è un luogo di culto che si trova sul sito di un antico rifugio eremitico. I boscaioli e i pastori erano soliti frequentare questa grotta al tempo di Santa Agnese da Costacciaro, in seguito fu abbandonata per diversi secoli e infine utilizzata come ricovero dagli abitanti del comune di Costacciaro nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Oggi sono ancora visibili nella grotta i resti della cella eremitica, l’acquasantiera, la base dell’altare e la croce.
Anche qui è possibile assistere a suggestivi concerti estivi e spettacoli teatrali, immersi nel verde bosco del Parco. Mentre nell’area di Gubbio nel mese di agosto si svolgerà il Doc Fest, un festival di musica, teatro e letteratura.
Per tutte le informazioni si può visitare il sito turistico regionale www.umbriatourism.it
L’imagine di copertina è state inviata dall’ufficio stampa, credits Umbria Tourism.